sabato 12 luglio 2008

Francia,acqua radioattiva nei fiumi.
Ma guarda un pò,proprio mentre il G8 proclama che saranno attivate 1000 nuove centrali nucleari nel mondo (con Sarkozy soggetto direttamente ed economicamente interessato) in Francia, nella centrale di Tricastin,c'è una fuga di liquidi contaminati da scorie radioattive che si riversano in due fiumi vicini : La Gaffière e l'Auzon.Naturalmente non c'è nessuna preoccupazione,ci mancherebbe.Ovviamente , e solo a scopo precauzionale, sono assolutamenta vietate nella zona l'uso di acqua potabile,la pesca e l'irrigazione.Un piccolo particolare un pò inquietante ,l'incidente è avvenuto alle 6 e trenta di ieri mattina ,ma il mondo ne ha avuto notizia solo 12 ore dopo,una prassi ormai consolidata anche in caso di incidenti nucleari assai più gravi .I trenta metri cubi di acqua dispersa al suolo conteneva ,per stessa ammissione delle autorità della centrale, dieci grammi di scorie radioattive per litro,che è una cifra impressionante e supera di di cento volte il massimo che l'impresa Socatri (gestore della centrale) è autorizzata a disperdere in un anno intero.Secondo la commissione di ricerca e di informazione indipendente sulla radioattività ( Chirad) il rischio medico è debole ,me questo incidente mostra un degrado incontrovertibile nel trattamento delle scorie.Molto più drastici i componenti di "Sortir du nuclear" che affermano che trenta metri cubi con questa concentrazione di radioattività equivalgono a 360 kl di uranio nell'ambiente ed è impossibile che quello che è successo non abbia conseguenze sulla salute della popolazione.Non ho notato nei nostri tg un' eccessiva attenzione su questa notizia,non la stessa che si è avuta, ad esempio, per il matrimonio di Briatore ,o per le avventure dell'orsetto Knut,ma tant'è....l'informazione è sempre più figlia della politica e, comunque, ci propina notizie che vogliamo sentire.State tranquilli,se qualcosa sfugge alla tv o non viene adeguatamente approfondito è solo per il nostro bene ,meglio non sapere ciò che avviene a circa 160 km in linea d'aria dai nostri confini e ci potrebbe ingiustificatamente preoccupare.
Fonte "La Stampa"(Domenico Quirico) corrispondente da Parigi